- Fonti per la storia di Monteleone e terre convicine, esistenti nell'Archivio di Stato di Napoli 1416 - 1826 - Archivi aggregati
- Inventario dell'Archivio Storico Pre-Unitario
- Sindaci e Podestà di Vibo Valentia
L'archivio Storico del Comune di Monteleone
La separata sezione dell'archivio comunale di Vibo Valentia, istituita con delibera della giunta municipale del 12 agosto 1986, n. 872, prima del riordinamento versava in un deplorevole stato di abbandono. L'incuria degli ultimi decenni aveva trasofrmato un insieme abbastanza ordinato di documentazione in un mucchio disordinato di carte frammiste agli oggetti più vari e disparati.
La separazione del materiale tra documenti e suppellettili, nel senso letterario del termine, venne encomiabilmente compiuta dal personale addetto all'archivio comunale che rese quanto meno accessibili i locali e compì una prima sommaria schedatura tale da avere almeno un'idea approssimativa della consistenza del materiale archivistico. Con il procedere del lavoro ci si rese conto che il degrado era da attribuire in massima parte all'attività di quanti su tale materiale operarono nel secondo dopoguerra, giacchè negli negli anni e nei secoli precedenti l'attenzione alla salvaguardia e alla custodia del patrimonio documentario era stata sufficientemente viva.
Nel 1887 il regio delegato Gennaro di Gennaro Avarelli pose mano con particolare zelo alla sistemazione dell'archivio, tanto da meritarsi gli elogi del sindaco Giovan Battista Francica per il lavoro svolto. All'atto dell'insediamento della nuova giunta comunale, il 1° gennaio 1878, quest'ultimo, parlando dell'Avarelli, fece rilevare "...l'importanza eccezzionale dei lavori compiuti dallo stesso durante la sua missione, non può fare a meno di ricordare con animo grato, l'opera del registro di popolazione da lui quasi condotto a termine, l'ordinamento dell'archivio comunale, l'inventario dei registri, delle carte, di tutto il patrimonio di questa azienda...". Parimenti, nel 1926 la giunta municipale incaricherà l'assessore Domenico Antonio Basile, l'avv.Carlo Felice Crispo e il prof. Pietro Tarallo di porre rimedio al fatto che " l'archivio viene depauperato dolorosamente ".
Da quella data e fino alla costituzione della separata sezione d'archivio nessun'altra traccia documentaria di riordinamenti più o meno consistenti è giunta fino a noi, anche se la tradizione orale ha conservato memoria di un'accettabile situazione di consultabilità fino all'immediato secondo dopoguerra.
Poi quasi mezzo secolo di oblio e di disinteresse verso la memoria storica della comunità cittadina permisero l'abbandono eloquentemente testimoniato dalle immagini. All'interno di quel confuso ammasso cartaceo che era l'archivio storico tre gruppi di documenti conservavano, anche per una diversa sistemazione logistica, una loro diversità:
- il primo era rappresentato dagli atti del periodo pre-unitario, che datavano a partire dal 1806 ed arrivavano non fino al convenzionale termine del 1865, anno dell'emanazione della legge comunale e provinciale, ma bensì con l'eccezione di una o due unità posteriori, fino al 1897, anno dell'emanazione della circolare che prescriveva il riordinamento per categorie;
- il secondo era relativo agli anni 1897-1983, con l'ovvia mescolanza dell'archivio storico con quello di deposito;
- il terzo ed ultimo gruppo era rappresentato dagli atti delle varie associazioni e istituti ricadenti sotto la giurisdizione della Congregazione di Carità.
Dalle foto n.1 e n.3, si evince lo stato in cui versava l'Archivio Storico del Comune. Grazie al lavoro di alcuni dipendenti, oggi il Comune può vantare un'Archivio Storico organizzato in maniera tale da costituire un centro di facile ricera e di reperimento testi e pagine di storia altrimenti sconosciute.
Archivio storico foto 1
Archivio Comunale attuale foto 2
Archivio storico foto 3
Archivio Comunale attuale foto 4